Thursday, February 28, 2013

Hamine eggs

Amo le uova. Le mangio spesso, pero' le trovo tra le cose piu' difficili da cucinare. Il mio problema, ma credo quello di tutti,  e' avere un risultato costante, riuscire a replicare una preparazione avendo, ogni volta, il medesimo risultato.
Quanto ci vuole per cuocere l'uovo sodo perfetto? I canonici 10 minuti? Mica cosi' semplice...Quant'e' grande la pentola che usiamo, in quale volume d'acqua? Che tipo di cottura usiamo: gas, induzione, elettrica? Che dimensione ha l'uovo. E' a temperatura ambiente o freddo di frigo?
La cottura dell'uovo, poi, spesso e' una questione di preferenza personale. L'uovo al tegamino, ad esempio, a me piace col fondo e i bordi abbrustoliti, c'e' chi lo ama cotto molto delicatamente. Gli anglossassoni, con il loro amore per le uova a colazione, sono molto piu' particolare di noi nella cottura delle uova. Esiste un termine specifico per indicare non solo una preparazione ma anche la propria preferenza. Sunny side up sta ad indicare l'uovo fritto, classico, cotto solo sotto e col tuorlo liquido. Over easy e' l'uovo che e' stato ribaltato, come piace a mio padre, ma col tuorlo ancora morbido, poi ci sarebbero i "basted eggs" e potrei continuare a non finire.

 Poi c'e' tutta la categoria delle uova sode. Anche quelle mi affascinano molto. Ho fatto in passato le uova cinesi al the, non sono mai riuscita a mangiare le uova dei cent'anni. 
In casa di mio marito sono piu' diffuse le uova salate di anatra, aggiunte al congee del mattino.
Poco fa leggevo in Cooking Issues delle Hamine Eggs.
Si tratta di una preparazione di origine sefardita, Huevos Haminados, conosciute anche come Bein Hamine. E' una di quelle preparazioni nate dall'esigenza di preparare il cibo il venedi' per consumarlo alla domenica. La cottura lunghissima dona un colore ambrato all'albume e il tuorlo prende una constistenza cremosa e un sapore di frattaglie, questo almeno per quello che e' scritto su cooking issue. Non avevo trovato quest'altro stralcio, dove dicevano di cuocere le uova per 5 minuti prima di chiudere la pentola. Io ci ho provato ma le ho cotte su un treppiede nella pentola a pressione, fuori dall'acqua. Sono curiosa adesso di ripetere quest'esperimento e vedere se il risultato e' diverso. Poi non mi e' ben chiaro se loro abbiano seguito la ricetta in quanto ad ingredienti, con fondi di caffe' e bucce di cipolla..io non ho aggiunto altro. Il tuorlo non era cremoso e mi e' venuto anche un bell'anello verde, segno di cottura prolungata, cosa che non vedo nel loro uovo. Il sapore del tuorlo ricorda davvero quello del fegato. Nei prossimi giorni riprovo.




Aggiornamento 5 marzo 2013:

Le ho rifatte qualche giorno fa, seguendo le indicazioni di Cooking issue. Percio', coperte di acqua, fatte bollire per 5 minuti e poi in pentola a pressione per 45 minuti. Fatto sfiatare naturalmente (altimenti l'uovo puo' scoppiare se si schiaccia la valvola di rilascio della pressione) e stavolta le ho assaggiate tiepide. Mi sembra che il tuorlo mi sia venuto molto piu' cremoso. Tuttavia non so se mi sono poi piaciute cosi' tanto. Preferisco il tuorlo morbido, delle uova mollette, e' un sacco che voglio sprimentare le onsen tamago

Ecco una foto del mio secondo tentativo


Thursday, February 21, 2013

Beef rendang

Erano anni che volevo provare questa ricetta.
Si tratta di un curry "secco" di origine indonesiana, ma diffuso anche in molti altri Paesi del Sud Est Asiatico. Gli ingredienti principale di questo piatto sono, a parte la carne di manzo, una pasta molto speziata, peperoncino e latte di cocco. Non e' il cibo piu' fotogenico che ci sia, anzi...e' proprio brutto a vedersi, lo ammetto. Ma il sapore e' tutt'altra storia!


La carne viene prima fatta rosolare, messa da parte, poi nell'olio di fa friggere e asciugare la pasta aromatica, si rimette la carne con latte di cocco e si fa cuocere a lungo, fino a quando il liquido e' completamente evaporato e la carne rifrigge nel suo olio. Gli ingredienti della pasta e questo metodo di cottura garantivano una carne che poteva essere conservata a lungo, non lungamente come un confit, ma per quasi un mese. La lenta cottura permette alla carne di assorbire tutte le spezie. Per questa volta ho seguito la ricetta di Marc di No recipe. Proprio come lui aveva anticipato, al primo boccone si percepisce lo zenzero e il lemongrass, solo in secondo momento si gusta la carne, saporitissima e arriva in pieno la botta di peperoncino, per ultimo la rotondita' del latte di cocco. Uno spettacolo!
La prossima volta voglio seguire la sempre affidabilissima Sunflower.

Cosa ho usato?
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 cuchiaino di semi di coriandolo in polvere
  • 1/4 di cucchiaino di curcuma
  • 1 pezzettino di zenzero, tritato grossolanamente
  • 4 spicchi d'aglio tritati grossolanamente
  • 4 grossi scalogni, peso netto di 150 g  
  • peperoncino in scaglie a piacere, io un cucchiaio e mezzo
  • olio di semi di arachide (io olio di cocco vergine)
  • 800-900 g di carne di manzo per cottura lunga tagliata a grossi cubi (io guance ma anche cappello del prete)
  • 2 bastoncini di lemongrass, solo parte bianca, non tritata solo ammaccata
  • 4 foglie di kaffir lime
  • 1 pezzettino di galangal a fettine
  • 1 lattina di latte di cocco
  • 1 cucchiaio di zucchero di palma o zucchero scuro


  1. Mettere il sale, il coriandolo, il curcuma, lo zenzero, l'aglio, gli scalogni e il peperoncino in scaglie in un mini mixer e ridurre in una pasta liscia.
  2. Aggiungere l'olio in una pentola dal fondo pesante e rosolare bene la carne, anche a piu' riprese. Trasferirla in una ciotola. 
  3.  Aggiungere il lemongrass, le foglie di lime e il galangal e friggere fino a quando non sono fragranti e unire alla carne. Qui ammetto di aver messo solo il lemongrass. Sicuramente il piatto ha perso! A quanto ho capito pero', sono le foglie di curcuma a caratterizzare proprio il rendang e da questa parte del mondo sono difficili da trovare. 
  4. Abbassare il fuoco e friggere e asciugare la pasta senza farla bruciare, mescolando continuamente. Ci vorranno 10-15 minuti. Aggiungere il latte di cocco e lo zucchero, unire la carne con le altre spezie, incoperchiare, lasciando un piccolo spiraglio e abbassare. Mescolare di tanto in tanto e cuocere per circa 4 ore. 
  5. A questo punto il sughetto sara' quasi tutto evaporato. Scoperchiare, alzare un po' la fiamma e mescolare facendo evaporare il liquido residuo. Rimarra' l'olio in pentola che friggera' tutti gli elementi solidi rimasti e rendera' il rendang piu' saporito.
  6. Il rendang e' pronto quando non c'e' piu' salsina e la carne e' diventata di un colore molto scuro. Un riposo di un giorno giova molto a questa preprarazione, percio' e' meglio prepararla in anticipo. Servire con riso al vapore. 






Tuesday, February 19, 2013

Gallette di cavolo romanesco e yogurt al lime

Un'altra ricetta adattata da Ottolenghi The Cookbook da mettere in archivio. L'ho modificata per renderla gluten-free. A me sono molto piaciute, il cumino e la cannella danno quel tipico sapore mediorientale...le ho preferite a tempetura ambiente. E ci ho fatto colazione il mattino dopo!



  • un avanzo di cavolo romanesco 250 g
  • 30 g di fibra di cocco* (oppure 120 g di farina)
  • 3 cucchiai di prezzemolo tritato e qualche foglietta in piu'
  • 1 spicchio di aglio schiacciato
  • 2 scalogni tritati fini
  • 4 uova
  • 1 cucchiaino e mezzo di cumino
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1/2 cucchiaino di curcuma
  • sale e pepe
  • olio per friggere

Per la salsa al lime

  • 300 g di yougurt greco
  • 2 cucchiai di coriandolo tritato fine
  • buccia di 1 lime grattugiata
  • 2 cucchiai di succo di lime
  • 2 cucchiai di olio di oliva
  • sale e pepe


Si prepara la salsa e si conserva in frigo se fatta in anticipo, altrimenti non lasciarla piu' di un'ora a temperatura ambiente. Il sapore deve essere agrumoso, asprino in modo piacevole, aggiustare di sale.

Cuocere il cavolfiore molto tenero. Scolarlo bene. Mescolare gli altri ingredienti per formare una pastella, alla quale andra' aggiunto il cavolfiore spezzettato. Friggere a grosse cucchiaiate. FAr scolare e servire con la salsa a parte.

Ottolenghi suggerisce di servirle anche con hummus e pomodori.

* La fibra di cocco ha l'aspetto di una farina vera e propria e non sa quasi per niente di cocco. Assorbe molto piu' liquido della farina, percio' 30 g sono stati piu' che sufficienti ( e forse anche troppi). HO fritto in burro chiarificato nella padella di ferro, usando un anello basso da pasticceria. Il mio metodo per fare il risotto al salto...

Saturday, February 16, 2013

Calamari grigliati

Mangiamo spesso i calamari grigliati. Sono veloci e gustosi. In casa mia si sono sempre preparati fritti o in umido, di tanto in tanto lessi, uniti ad un'insalata di mare.
Ammetto che li adoro fritti, soprattutto intinti nella salsa dolce al peperoncino tailandese (ah! non ho ancora postato la ricetta sul blog!), pero' sto cercando di limitare la frittura, dunque, ultimamente,  li faccio piu' spesso grigliati.
Preparare i calamari intimorisce molto, la paura di ritrovarsi un boccone duro e plasticoso in bocca credo che sia un grande deterrente. Cucinandoli cosi' non ho mai avuto questo inconveniente.

Come procedo? Avrei dovuto fare delle foto di come si puliscono, suppongo. Tiro la testa dal corpo e con una sforbiciata taglio appena sopra gli occhi, tutta la parte sottostante la butto, rimangono solo i tentacoli attaccati. Stacco le alette e con la forbice taglio in lungo per aprire la sacca, cosi' e' piu' facile e anche veloce da pulire. Una volta eliminate le interiora e lavata bene la sacca la appoggio sul tagliere, con l'esterno della sacca appoggiato e l'interno rivolto verso l'alto. Pratico una griglia molto fitta tagliando col coltello, tenuto inclinato di 30 gradi, facendo attenzione a non tagliare attraverso la carne. Suggerimento barbaro? Usare un coltello comune, di quelli coi denti e il manico in plastica. Usando un coltello troppo affilato, mi e' successo piu' volte di tagliare attraverso la carne. Se si tratta di calamari piuttosto grandi, a questo punto li taglio in 2-3 triangoli. Poco prima di grigliarli, massaggio i calamari con un po' di olio e spolvero di sale.
Riscaldo la piastra in ghisa con largo anticipo, appoggio i calamari, prima dalla parte liscia, la parte incisa verso l'alto, la testa la appoggio come viene.
Faccio cuocere a fiamma altissima per 2-3 minuti, poi giro. E incoraggio il calamaro ad arrotolarsi


La piastra deve essere rovente, non ci vorranno piu' di 4-5 minuti in totale.

A seconda del momento cambio il condimento: olio, limone, sale, prezzemolo, sumac, aglio.
Succo di lime, fish sauce, coriandolo, peperoncino piccante. Olio, aglio, sale, prezzemolo,  piment d'espelette, come in questo caso.


Thursday, February 14, 2013

Crema di cavolfiore

Qualche sera fa leggevo di questa vellutata su Food52, e' una ricetta di Paul Bertolli, che ha lavorato per 20 anni da chef Panisse.
Ricetta molto semplice: acqua, cavolfiore, cipolla, sale e un po' d'olio. Il segreto per me sta tutto nel procedimento!





Cosa serve?

  • una cipolla da 150 g 
  • un cavolfiore freschissimo di circa 700-800 g
  • 3 cucchiai di olio extravergine, piu' una lacrima per condire
  • 1 L 250 ml di acqua
  • sale e pepe

Far crogiolare la cipolla affettata sottilmente con l'olio, per circa 15 minuti. Non deve assolutamente prendere colore. Aggiungere il cavolfiore a piccole cimette, insieme a 125 ml di acqua presa dal totale e una presa di sale. Coprire e cuocere per circa 15-20 minuti a fiamma media fino a quando il cavolfiore e' molto tenero. Aggiungere l'altra acqua bollente, portare ad ebollizione, abbassare sobbollire dolcemente per 20 minuti, scoperto. Frullare in piu' riprese o passare col minipimer. Aggiustare di sale. Visto che questa crema non ha altro, aggiungo che e' essenziale salare il giusto perche' non abbia un sapore piatto. Far riposare un po' e servire con una lacrima di olio e spolverata di pepe.


Wednesday, February 13, 2013

Insalata di carciofi e mozzarella con zeste di limone candite

Pasqua si avvicina. Questa l'avevo fatta lo scorso anno e mi era piaciuta da matti. Sempre il solito Ottolenghi. La ricetta originale la trovate qui





4 grossi carciofi
3 limoni
2 foglie di alloro
4 rametti di timo fresco
1 cipolla sbucciata e fatta a 4
150 di foglie di little gems (io ho usato una riccia)
200 g di mozzarella di bufala
10 g l'uno di prezzemolo, menta e basilico (tritato dice lui, chiffonade direi, anche se ho tritato)
120 ml di olio evo
1 spicchio di aglio ammaccato
sale e pepe

Per il limone candito
1 limone
35 g di zucchero


Pulire i carciofi e man mano strofinarli con uno dei limoni. Tagliarli a meta' e buttarli in una pentola, spruzzare il succo degli altri due limoni e buttare in pentola pure le calotte spremute (nota: io avevo paura che diventasse troppo limonoso e messo solo le due meta' di un limone spremuto, probabilmente sarebbe andata bene anche con 2 limoni).
Coprire con acqua, aggiungere l'alloro, il timo, la cipolla e una bella manciata di sale. Far sobbollire per 10-15 minuti, o finche' teneri. Scolare i carciorfi e far raffreddare.
Per il limone candito: ricavare le zeste, stando attenti a non prendere il bianco e tagliare a julienne finissima. Mettere in un pentolino, aggiungere il succo del limone e aggiungere acqua da arrivare ad un totale di 100 ml di liquido. Aggiungere lo zucchero, portare ad ebollizione e sobbollire 12-15 minuti, finche' non si riduce ad un terzo. Mettere a raffreddare.
Tagliare i carciofi freddi a spicchietti e metterli nel piatto con la lattuga, aggiungere la mozzarella a pezzetti irregolari. Mescolare le erbe, olio e aglio, salare e versare a cucchiaiate sull'insalata. Picchiettare con le zeste candite, versare poco poco dello sciroppo e per chi gradisce spolverare con un po' di pepe macinato di mulinello

Sunday, February 10, 2013

Anatra brasata alla salsa di prugne

Oggi e' il compleanno della mia Daria ed e' anche il Capodanno cinese. Abbiamo festeggiato con questa splendida anatra.
Grazie a Sunflower per le sue ricette, sono sempre una favola! Mi rincresce che non stia piu' scrivendo sul suo blog.


La ricetta non e' per niente complicata.
Ecco cosa serve:

  • 1 anatra
  • un cucchiaio di sale grosso
  • 1 cucchiaino pieno di cinque spezie cinesi
  • 1 cucchiaio di salsa di soia scura (es. marca Pearl River Bridge)
Per brasare
  • 2-3 cucchiai di olio di semi di arachide
  • 2-3 spicchi di aglio schiacciati
  • un pezzo di zenzero fresco affettato
  • 3 anici stellati
  • 2 strisce di buccia di mandarino secca (io arancia fresca) 
  • una stecca di cannella
  • 3 cucchiai di salsa di prugne (plum sauce, marca Lee Kum Kee or Amoy)
  •  1 cucchiaio, un cucchiaio e mezzo di salsa di soia tipo kikkoman
  • 3 cucchiai di vino di riso cinese xiao shing
  • 1 tazza di acqua
Strofinare l'anatra col sale molto bene. Lasciare riposare 1 oretta o due, sciacquare e asciugare benissimo. Strofinare l'anatra con le 5 spezie e con la salsa di soia scura e lasciar riposare almeno una mezz'ora o un'ora se si ha tempo.


Accendere il forno a 210 gradi. Mettere l'anatra su una griglia appoggiata su una teglia da forno. Se foderate la teglia con della stagnola e aggiungete una tazza acqua, eviterete fumo e sara' piu' facile ripulire. Arrostire l'anatra per circa 30 minuti girandola una volta. 



Riscaldate una pentola pesante, della giusta dimensione, o un wok. Fate scaldare l'olio, aggiungete aglio, zenzero, anice stellato, cannella, buccia di arancia (il mandarino secco e' tipicamente usato nella cucina cinese per i brasati rossi). Quando tute le spezie sono diventate fragranti, aggiungere il vino, la salsa di soia, la salsa di prugne e una tazza di acqua. Far bollire, adagiare l'anatra nel liquido, abbassare, coprire e cuocere un'ora e un quarto circa. 
Far raffreddare l'anatra una ventina di minuti e restringere la salsa se fosse necessario per avere circa una tazza. Tagliare l'anatra, coprendo il pezzi con il petto, cercando di ridargli la forma originaria. 

Versare la salsa sull'anatra e accompagnare con riso cinese e verdure a piacere.

Friday, February 8, 2013

Maiale al caramello

Non ho una lista definita di cose da provare, ogni tanto ci provo, ma non riesco a tenere ordine nella mia roba, siano foto, ricette, o il cassetto della biancheria...un macello!
Pero' sono figlia di commercianti, di quelli che si ricordano ogni singolo articolo in deposito, senza l'aiuto del computer. Scherzo, non sono cosi' efficiente...ma se una cosa mi e' passata sotto il naso me la ricordo, magari non mi ricordo dove l'ho letta, percio' ultimamente ringrazio tanto l'esistenza di Evernote, per me e' come una grande cesta dove posso buttare tutto alla rinfusa, mi basta attaccarci qualche piccola etichetta e voila', saltano fuori numeri di telefono, articoli internet, foto e ricette.

Tra le varie ricette che volevo provare, nella mia lista di attesa mentale, avevo messo il maiale al caramello vietnamita. Tutti questi stufati, con una base di caramello, prendono il nome di kho. Quello al caramello, in particolare,  si chiama Thit Kho. Ma non esiste una ricetta, e' come dire in italiano spezzatino, si presta ad infinite interpretazioni.
Ho provato qualche ricetta e sono uscite tutte molto diverse tra loro.

Le metto qui per mia memoria, per avere un riferimento per le future sperimentazioni.
Mi sono andata a cercare dei blog vietnamiti molto gettonati on line.

La prima ricetta provata viene dal sito di White on Rice

A me e' venuto molto piu' scuro...buono eh, ma non eccezionale.

Cosa ho usato?
  • 1 kg di pancetta di maiale fresca
  •  4 uova sode
  • 2 spicchi di aglio schiacciati
  • poco strutto
  • 2 cucchiai di fish sauce
  • una tazza di acqua
Per la salsa al caramello
       Servono 3 cucchiai di caramello scuro per la salsa

1. Far soffrigge l'aglio con il grasso, strutto o olio in una pentola.
2. Aggiungere la pancetta a pezzi e far soffriggere. Unire la fish sauce
3. Aggiungere il caramello e far glassare la carne.
4. Aggiungere l'acqua, portare a bollore, abbassare al minimo e cuocere fino a quando la carne e' cotta, minimo un'ora.Se fosse necessario rabboccare con un po' di acqua.
5. 15 minuti prima del termine della cottura aggiungere le uova sode, sgusciate  irrorarle con un po' di liquido, prestando attenzione a non romperle.
6. Servire con riso o noodle, con abbondante liquido di cottura.



Un altro modo per fare questo stufato e' di cuocerlo nell'acqua di cocco giovane- che contiene naturalmente una certa percentuale di zuccheri- e consumandosi caramella sulla carne. 
Il cocco giovane, fresco,  qui non lo trovo, a volte compro l'acqua di cocco del Dr. Martins, ricca di elettroliti, fantastica alternativa alle bevande sportive per reidratare il corpo. Questa volta ho usato una bevanda in lattina presa dal mio negozietto asiatico...queste bevande hanno zucchero aggiunto, percio' il risultato finale e' stato un po' piu' dolce del voluto ma riprovero' senz'altro con un acqua di cocco naturale.

Questa ricetta viene dal sito di Ravenous Couple


Ho usato:
  • 1 kg di pacetta di maiale in grossi pezzi
  • 750 ml di acqua di cocco in lattina 
  • 4 cucchiai di fish sauce
  • 2 spicchi di aglio schiacciati
  • 2 scalogni affettati 
  • 4 uova sode, sgusciate
Per aver una salsa con meno impurita' si raccomanda di bollire la pancetta per 3-4 minuti. Si scola, si sciacqua e si rimette in pentola, coprendola con l'acqua di cocco. Si aggiunge la fish sauce, gli scalogni e l'aglio.
Il liquido deve essere sufficiente per coprire la carne. Si porta a bollore e poi si abbassa al minimo, si copre e si cuoce fino a quando la carne non e' molto tenera. Io l'ho cotta per 2 ore circa. 
Qui le uova erano unite dall'inizio, io le ho aggiunte negli ultimi 15 minuti. 
Volendo si possono unire 5 spezie, anice stellato, semi di finocchio, coriandolo e bacche di cannella.


Siccome in questa preparazione la carne non era stata rosolata. Ho deciso, per quella che mi era avanzata di provare a glassarla sotto il grill. Una spruzzatina di lime e l'agro dolce mi e' sembrato piu' equilibrato. 


Poi mi sono ricordata che lo scorso anno, anche se non propriamente un maiale al caramello avevo fatto un'altra ricetta della mia eroina in cucina Jennifer Mclagan, dal suo libro di Fat


La ricetta in origine viene da uno chef malese, trapiantato in Australia. E' quello che nella cucina cinese e' definito un "arrosto rosso". Che ve lo dico a fare...il MIO PREFERITO! Eccola, leggermente riadattata da me
  • 1 kg di pancetta di maiale a pezzettoni
  • 3 cucchiai di salsa di soia kikkoman
  • 2 cucchiai di salsa di soia scurra
  • 2 cucchiai di vino di riso xiao shing o uno sherry secco
  • 45 g di zucchero scuro
  • un pizzico di sale
  • la buccia di un mandarino non trattato (senza bianco)
  • 2 bacche di cannella
  • un pezzettino di zenzero fresco, piu' un cucchiaino tritato
  • 1 anice stellato rotto in pezzetti
  • poco strutto
  • 500 ml di acqua
  • 6 peperoncini piccanti secchi (non aprirli) 
  • 4 spicchi di aglio pelati 
  • 3 cipolle lunghe verdi
Mettere la pancetta in un pyrex con le salse di soia, aceto di riso, 2 cucchiai dello zucchero e il pizzicchino di sale. Aggiungere la buccia di mandarino (o arancia eh), la cannella, lo zenzero, l'anice mescolare bene e far riposare in frigo almeno 6 ore o tutta la notte.
Il giorno seguente scolare il maiale e mettere da parte la marinata. Asciugare la carne. Far rosolare la carne in padella con un po' di grasso, metterla da parte su un piatto. Eliminare il grasso in padella e unire l'acqua, raspando bene il fondo. Aggiungere la marinata, con tuttle le spezie, anche l'aglio, i peperoncini interi e il restante zucchero. Rimettere la carne in padella e portare a bollore,  Coprire e cuocere fino a quando la carne non e' tenera. Se il liquido fosse troppo scoperchiare e far evaporare un po', deve addensare leggermente. A fine cottura unire 2 cucchiai di succo di mandarino e lo zenzero grattugiato, piu' cipollina verde tritata.

Tuesday, February 5, 2013

Dovevano essere laughing doughnuts...

E' cosi' che mi succede: quando ci sono feste, o si parte per una vacanza,  perdo il ritmo...volevo scrivere tutto quello che ho fatto in cucina ultimamente, ma non ci riesco; ho foto in archivio in attesa di essere sistemate e smistate.

Tutti gli anni per Carnevale faccio le chiacchiere. Mio padre le aspetta, mio figlio pure. Ieri e' stata giornata di chiacchiere. Volevo provare anche qualcosa di nuovo. Proprio poco fa, sul blog di Shesimmers, c'erano queste castagnole asiatiche, laughing doughnuts, vengono chiamate, perche' si aprono e "sorridono". Sono diffuse anche in Cina, conosciute col nome di  Kaikouxiao. Al prossimo giro mi tocca provare la ricetta di Carolyn.

Leeila raccomanda una farina per dolci, essendo la farina americana, l'all-purpose,  piuttosto ricca di glutine che produrrebbe, a detta sua, una crosta troppo spessa e un interno troppo umido. Dice pure che l'uso di altro grasso, al di fuori dello strutto, impedisce alle castagnole di aprirsi e sorridere. Io ho usato una farina francese comune che e' generalmente piuttosto debole e l'ho tagliata con pochissima amido di grano. Non so se e' stato quello o cos'altro, ma le mie castagnole fritte avevano una consistenza un po' sabbiosa, un po' come la torta con quel nome, per intenderci, e la crosta mi era venuta troppo spessa. Un po' scoraggiata mi sono detta che forse sarebbe stato meglio farci dei biscotti e cosi' ho fatto. Ho rificcato in frigorifero e meta' impasto e' stato utilizzato per questi biscottini con granella (qualcuno con un ripieno di cioccolato) e meta' si e' trasformata in sesamini. Deliziosi, direi! Unica cosa e' che, in effetti,  la quantita' di lievito, che mi sembrava un po' troppa in origine, andrebbe tagliata un po'.




  • 300 g di farina 
  • 20 g di frumina
  • un pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di lievito per dolci
  • 2 uova grandi
  • 140 g di zucchero
  • 100 g strutto fuso e portato a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • semi di sesamo per i sesamini
  • zucchero in granella per le cupolette
  1. Setacciare farina, lievito e sale. Mettere da parte.
  2. Montare le uova e,  quando sono ben spumose,  aggiungere un po' di zucchero alla volta, continuando a sbattere fino a quando quasi raddoppiano in volume.
  3. Ridurre la velocita' del mixer a aggiungere mezza tazza di farina alla volta. Prima di incorporare l'ultima tazza di farina, versare lo strutto fuso e la vaniglia. Aggiungere l'ultima tazza di farina mescolando delicatamente. 
  4. Coprire e far riposare in frigo almeno una mezz'ora.
  5. Per i biscotti con la granella formare delle gallettine di circa 5-6 cm di diametro e alte 1 cm circa, in cottura prenderanno una forma a cupola.  Spennellare la superficie con un po' di acqua (o albume sbattuto con poca acqua) e decorare con la granella di zucchero.
  6. Per i sesamini formare dei filoncini di un dito di spessore, tagliare a bastoncini, intingerli nell'acqua e farli rotolare nel sesamo. Volendo far riposare in frigo per un quarto d'ora se l'impasto si fosse scaldato troppo.
  7. Cottura di 12-15 minuti a 170 gradi. Fino a leggera doratura.