Saturday, February 16, 2013

Calamari grigliati

Mangiamo spesso i calamari grigliati. Sono veloci e gustosi. In casa mia si sono sempre preparati fritti o in umido, di tanto in tanto lessi, uniti ad un'insalata di mare.
Ammetto che li adoro fritti, soprattutto intinti nella salsa dolce al peperoncino tailandese (ah! non ho ancora postato la ricetta sul blog!), pero' sto cercando di limitare la frittura, dunque, ultimamente,  li faccio piu' spesso grigliati.
Preparare i calamari intimorisce molto, la paura di ritrovarsi un boccone duro e plasticoso in bocca credo che sia un grande deterrente. Cucinandoli cosi' non ho mai avuto questo inconveniente.

Come procedo? Avrei dovuto fare delle foto di come si puliscono, suppongo. Tiro la testa dal corpo e con una sforbiciata taglio appena sopra gli occhi, tutta la parte sottostante la butto, rimangono solo i tentacoli attaccati. Stacco le alette e con la forbice taglio in lungo per aprire la sacca, cosi' e' piu' facile e anche veloce da pulire. Una volta eliminate le interiora e lavata bene la sacca la appoggio sul tagliere, con l'esterno della sacca appoggiato e l'interno rivolto verso l'alto. Pratico una griglia molto fitta tagliando col coltello, tenuto inclinato di 30 gradi, facendo attenzione a non tagliare attraverso la carne. Suggerimento barbaro? Usare un coltello comune, di quelli coi denti e il manico in plastica. Usando un coltello troppo affilato, mi e' successo piu' volte di tagliare attraverso la carne. Se si tratta di calamari piuttosto grandi, a questo punto li taglio in 2-3 triangoli. Poco prima di grigliarli, massaggio i calamari con un po' di olio e spolvero di sale.
Riscaldo la piastra in ghisa con largo anticipo, appoggio i calamari, prima dalla parte liscia, la parte incisa verso l'alto, la testa la appoggio come viene.
Faccio cuocere a fiamma altissima per 2-3 minuti, poi giro. E incoraggio il calamaro ad arrotolarsi


La piastra deve essere rovente, non ci vorranno piu' di 4-5 minuti in totale.

A seconda del momento cambio il condimento: olio, limone, sale, prezzemolo, sumac, aglio.
Succo di lime, fish sauce, coriandolo, peperoncino piccante. Olio, aglio, sale, prezzemolo,  piment d'espelette, come in questo caso.


5 comments:

fedeccino said...

Grazie, appartengo alla categoria degli intimiditi dai calamari e dalle seppie, ma la tua spiegazione sembra pratica ed efficace (la foto finale testimonia !).
Provero' senz'altro !

Francesca Spalluto said...

Grazie Fedeccino. Fammi sapere com'e' andata!

la belle auberge said...

Li preparo allo stesso modo e sono squisiti! Siamo appena tornati da una bella vacanza alle Canarie e, su consiglio del concierge dell'albergo, abbiamo scoperto un piccolo ristorante della costa dove li cucinano benissimo. Grandi scorpacciate ;))

Un abbraccio

Francesca Spalluto said...

Vengo a vedere da te, Eugenia! Hai fatto gia' un resoconto del tuo viaggio?
Un abbraccio

la belle auberge said...

No, Francesca, non ho ancora scritto niente ma, nel frattempo, ho fatto l'insalata di patate dolci di Ottolenghi, usando, per il dressing, il tuo straordinario Maple Syrup: inutile dirti che l'insalata era favolosa!Ora ho intenzione di provare l'insalata di riso selvaggio.
A presto